Scheda artistica

Giovanni Falcone in un’ intervista dichiarò che i mafiosi sono persone come tutte le altre, assomigliano ai Palermitani, ai Siciliani, agli Italiani, non sono marziani. Ovvero, non li si riconosce. Lo stereotipo del mafioso con la coppola in testa e la lupara a tracolla ci fa rimpiangere i tempi in cui identificare i criminali era più semplice, i tempi in cui ci si poteva consolare nell’amara constatazione che la mafia comunque è un problema del sud Italia, e che davvero è terribile tutto ciò che accade a quella povera gente, le intimidazioni, le minacce, il pizzo, i morti, davvero terribile. Meno male che qui da noi la società civile è più strutturata, più solida, certe cose non potranno mai accadere, qui la mafia non c’è.

Suvignano è una località vicino a Monteroni D’Arbia, a 15 km da Siena, è una stupenda tenuta, con una villa circondata da molti ettari di terreno, in uno dei posti più belli di della Toscana, dove il paesaggio è diventato icona di bellezza del territorio nazionale, in tutto il mondo. Ebbene Suvignano è un bene sequestrato alla mafia siciliana, a Cosa Nostra. Anzi, fa parte del sequestro più importante fatto alla mafia in tutta Italia, apparteneva a Vincenzo Piazza.

Nessuno di noi lo ha mai sentito nominare, non è mai diventato argomento di cronaca il suo arresto, eppure era uno degli uomini più ricchi di Italia, ha costruito il settanta per cento degli immobili siciliani negli anni del “sacco di Palermo”, era proprietario di molti edifici, gli pagavano l’affitto anche Enti pubblici, scuole, Ministeri, caserme addirittura. La sua famiglia abitava e abita ancora in via Notarbartolo 23 a Palermo. Anche Giovanni Falcone e Francesca Morvillo abitavano lì. E gli pagavano l’affitto.

In questo spettacolo si parla di vicinanze pericolose, di incontri paradossali, di subdole infiltrazioni, di condivisione di panini. In questo spettacolo Francesca Morvillo, Vincenzo Piazza e un carabiniere saranno costretti a convivere in un mondo sospeso tra realtà e sogno, dove anche i fantasmi vogliono raccontare la loro storia.

Crediti

Testo e regia Simona Rota
Con Massimiliano Poli, Simona Rota
Luci e scene Claudio Signorini
Consulenti al testo e alla regia Fabrizio Trisciani, Francesco Perrone
Immagini Alice Leonini e la partecipazione amichevole di Sergio Ivaldi

Produzione Straligut

Col sostegno della Regione Toscana - “Sistema regionale dello spettacolo dal vivo: attività teatrali, di danza e di musica” - “LdA Sostegno ai progetti relativi ad interventi produttivi, di elevato livello qualitativo, nei settori della prosa, della danza e della musica” - Anni 2014/2015