Che cosa vedi? Una domanda semplice, no? Che nel nostro caso ha anche una risposta scontata: un unicorno. Rosa. Origami. A grandezza naturale e tenuto in mano da una ragazza. Mh.
Ripartiamo.
Che cosa vedi? Dipende. Un animale mitologico, leggendario simbolo di saggezza... o una statuina di carta? Occhi italiani e occhi giapponesi vedono la stessa cosa in un origami? Gli attribuiscono lo stesso significato?
Spesso capita che guardando si veda solo quel che ci interessa vedere. O ciò che ci viene detto sia ragionevole e giusto vedere.
E' probabile insomma che l'oggetto del nostro sguardo cambi a seconda di quanto e cosa conosciamo di esso.
Un unicorno rosa, un origami, una ragazza. E il teatro.
Gli unicorni non esistono. A volte, in qualche momento buio, pare che nemmeno il teatro esista. Leggendari entrambi, sembra non facciano parte della nostra vita quotidiana.
Eppure, forse proprio per questo, a teatro possiamo sederci ad ascoltare una storia e, se siamo fortunati, vedere. Cosa? Dipende. Una cosa mai vista prima, magari. Una cosa che pensavamo non esistesse. Oppure, con un po' di stupore, potremmo vedere come completamente nuova una cosa che pensavamo di conoscere molto bene.
E la ragazza? Bè, forse lei si è appena accorta che c'è un unicorno dove pensava ci fosse solo una costruzione di carta. E ha deciso di andargli incontro. Questa è la cosa più importante di tutte. In quell'immagine c'è una relazione.
Crediamo che gli spettacoli di TeatrInScatola 2017, quelli per adulti come quelli per bambini, possano avere questo potere visionario. Ma a teatro i poteri speciali funzionano solo quando si instaura una relazione, quando si è lì, al buio, (almeno) in due.
Per questo è così importante che ci siate anche voi.

Fabrizio Trisciani e Francesco Perrone – Straligut Teatro