24 Febbraio ore 16:30 | Teatro dei Risorti | dai 3 anni
HOME SWEET HOME | Capitolo 1+2 nasce dall'unione in un'unica messinscena dei primi due
capitoli di una trilogia dedicata al tema della CASA.
L'intero progetto nasce da una ricerca che si è nutrita di incontri e laboratori sia con adulti che con bambini, in qualche modo costretti a lasciare o a ricostruire altrove la propria dimora. Migranti, senza fissa dimora, pazienti in lungo degenza, tutti ospiti e operatori delle RSA Casa di Industria Onlus, dell'Associazione Dormitorio San Vincenzo de Paoli e all'Asilo Notturno San Riccardo Pampuri Fatebenefratelli Onlus di Brescia.
Le domande di partenza sono state: cos’è casa, dove si trova, quando ci si sente a casa e, una volta che si è trovata, cosa c'è dentro e cosa rimane fuori da quella casa?
L’indagine su questi temi ha portato alla creazione degli spettacoli Casa dolce casa|Capitolo 1 e L’intruso|Capitolo 2. Due atti connotati da altrettanti essenziali elementi scenici, una sedia e un tronco d'albero, che identificano i momenti di un viaggio alla ricerca di un luogo, fisico e figurato, dell’abitare.
Nella prima parte Scoiattolo si mette in cerca della casa giusta, sentendo che quella in cui si è appena svegliato dopo il letargo non gli appartiene più, e per farlo avrà bisogno degli altri abitanti del bosco, anche se molto diversi da sé. Una volta trovata, nella seconda parte, dovrà fare i conti con la paura di perdere il rifugio che ormai sente suo, ingaggiando un inseguimento alla volta di unipotetico intruso che si aggira nel bosco. Il cerchio narrativo si apre e si chiude con la scoperta e la conferma di quella connessione con l'altro, il fuori, il diverso che, se accettato, ci identifica e ciamplifica.
L'intera messinscena gioca su alcune partiture fisiche ripetitive e su precisi e misurati gesti dell'attore che, utilizzando parti del corpo come elementi di figura, tramite un uso significante di luci e musiche, restituisce una cifra narrativa surreale. Gli spettatori, dopo un primo impatto volutamente quotidiano con l’attore, sono portati delicatamente a scivolare nella dimensione rappresentativa attraverso le regole del puro gioco infantile, quello dell'immaginazione fatta con ”niente”.
Crediti
di e con Roberto Capaldo
con la collaborazione artistica di Emma Mainetti
luci di Iro Suraci
musiche originali di Roberto Vetrano